SCHEDA TECNICA

Veicolo: Wespe I
Costruttore: Harsa-Vanenburg
Tipo: caccia intercettore
Anno: 1917
Fazione: Fratellanza
Motori: 2 Walther W99 sovralimentati da 980 Kg di spinta
Lunghezza:
Larghezza:
Altezza:
Peso al decollo: 6050 Kg
Velocità massima: 947 Km/h
Autonomia: 1600 Km
Armamento: 1 cannone laser a due fuochi Kroop
Equipaggio: 1 persona
Scala del modello: 1/40


Cenni storici

Apparso l' ultima volta in forze in battaglia l'11 gennaio 1919 a Lahi-Sha confermò, se ce ne fosse stato ancora bisogno, che la Fratellanza aveva vinto la sua guerra. Portati sul posto da uno stormo di DOX55 Doomsday in configurazione "Mistel" (gli agili Wespe erano collocati su una speciale rampa posta sul dorso dei grossi Dorneer, dei quali poi agirono da scorta durante l'incursione) decollati a loro volta dalle portaerei Kaiser Lodzer e Kaiser Brennan, i caccia Harsa-Vanenburg fecero strage dei veloci ma poco agili Rakete dei ribelli colti di sorpresa.
Nato dall'ingegno di Robert Lee Wong, capo progettista della Harsa-Vanenburg, era direttamente derivato dal Biene H5, un racer atmosferico che aveva battuto molti record di velocità negli anni immediatamente precedenti l'inizio delle ostilità.
Del fratello maggiore manteneva l'impostazione generale con il doppio piano di coda e l'aletta canard sul muso, anche se per il resto fu una macchina completamente diversa, studiata in particolar modo per essere una micidiale piattaforma di sparo.
L'armamento, costituito dall'onnipresente cannone a due fuochi Kroopp era racchiuso in una lunga carenatura anteriore, che provocò qualche apprensione ai piloti in fase di atterraggio, in quanto il muso allungato del Wespe impediva gran parte della visuale verso il basso.
I motori, una coppia di Walther W99 sovralimentata, scelti per la loro bassa sezione frontale, dotavano l'aereo di Wong di una velocità e una potenza nei cambiamenti di traiettoria che nessun altro caccia dell'intero conflitto aveva mai posseduto fino a quel momento. Inferiore come agilità solo al Vixen, lo surclassava in velocità e forza distruttiva, in quanto i cannoni del caccia ribelle, pur più potenti, avevano una cadenza di fuoco decisamente inferiore. Organizzato in numerosi Gruppen di caccia, fu il cavallo di battaglia di numerosi Experten della Kriegsmarine, fra i quali Letho Zalo, figliastro di Hyukio, che raggiunse l'ambìto titolo di asso proprio in occasione della battaglia di Lhai Sha a bordo del Wespe giallo e blu ritratto qui sotto di cui presto sarà disponibile il modello scaricabile in formato .pdf.

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Alla continua ricerca della perfezione, Wong, verso la fine del conflitto mise mano ancora una volta al progetto, dopo aver ascoltato i rapporti dei piloti della Kriegsmarine che lamentavano una presunta vulnerabilità da dietro, dovuta in gran parte alla poca visibilità concessa loro dalla particolare configurazione della ali posteriori e una scarsa autonomia. Il risultato fu la versione attuale del Wespe, denominata Wespe II Hornisse, che differisce esteriormente dal tipo I soprattutto per l'apertura alare, dalla conformazione dei piani di coda, dalla motorizzazione e dal profilo delle ali, di minore carico e più grande estensione. L'Hornisse affianca attualmente, seppur in numero limitato, le squadriglie di Gripen e Goblin nel quadrante di La, mentre non risultano coabitazioni con l'ex ribelle Hien.

Cenni sul modello

Il Wespe grigio della foto superiore è stato l'ultimo modello costruito senza una visione d'insieme, partendo semplicemente dallo sviluppo e da un paio di sezioni. Infatti,una volta assemblato, mi sono accorto che l'angolazione dei "baffi" canard sul muso era sbagliata, così solo su due dei tre esemplari costruiti (cioè NON quello che si può vedere nella foto superiore) ha conservato la configurazione completa... Ad una più attenta analisi della foto si notano infatti sui lati della parte estrema anteriore dell'aereo le sagome delle alette che non ho incollato!!! Prima o poi gli incollerò l'aletta con l'angolo giusto, ma la foto mi piaceva davvero tantissimo, così credo che il mio vecchio esemplare di Wespe rimarrà così...:-))) Diverso discorso si può fare sul modello dalle finiture gialle e blu ritratto qui sopra, che ha usufruito di una generale revisione dei vecchi disegni e di una nuova livrea ottenuta con un paio di programmi grafici acquisiti dopo la prima costruzione. Il nuovo modello dispone anche di regolare carrello di atterraggio, cosa che nella prima versione non mi era sembrato così importante disegnare!!
N.d.a.: Il modello ahimè non ha mai volato, anche se ho provato a lanciarlo più di una volta...:-(

Cenni sulla foto

La foto, che io ritengo particolarmente riuscita (a parte il fotoritocco!!), l'ho realizzata posando il modello su un piano di vetro inclinato, lo stesso che uso abitualmente come tagliere per il cartoncino, appoggiato su un tavolo di nobilitato bianco.
Le macchie che si possono vedere sul "terreno", così realistiche, non sono altro che le ombre delle macchie di colla vinilica sul vetro stesso!!! :-))


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