SCHEDA TECNICA

Veicolo: No 26 Möwe/Ho 2 Drake
Costruttore: Norbeerstadter Flugzeug-Werke/Hornet Enterprises
Tipo: Idrocaccia
Anno: 1907/1911
Fazione: Sistema Minerario di La/ Ocean II
Motore: Dammler Beltz DB 6500 A da 1200 Kg di spinta
Lunghezza: m
Larghezza: m
Altezza: m
Peso al decollo: kg 4582
Velocità massima: km/h 750 a 11000 m di quota
Autonomia: 780 km
Armamento: 4 cannoni laser Kroopp
Equipaggio: 1 persona
Scala del modello: 1/40

 

Cenni storici

Uno dei più famosi idrovolanti dell'intero conflitto nacque curiosamente da una serie di progetti tutti derivanti uno dall'altro e via via fu bombardiere in picchiata, pilon racer e successivamente caccia imbarcato, forse l'unico a poter essere definito tale dell'intero conflitto, e operò sui pianeti Oceanici del sistema minerario di La nel corso della Piccola Guerra del 1907.
L'attuale Draken, nacque da una precisa specifica ministeriale della Fratellanza che richiedeva un caccia dalle elevate prestazioni, in grado di operare da portaerei allora in fase di progettazione sia volanti che marine, che avesse una limitata apertura alare e che per contro non fosse dotato di nessun tipo di ripiegamento delle ali, richiesta questa in parte giustificata dalla necessità di produrre un velivolo di semplice manutenzione e di altrettanta facile costruzione senza dover ricorrere a materiali strategici di costo elevato.
Alla gara d'appalto parteciparono solo industrie minori, dalla scarsa capacità produttiva, in quanto le Case maggiori erano già impegnate nello sviluppo di altrettante macchine di qualità superiore, come il Wespe e successivamente il Gripen e l'Hornisse per quanto riguarda la Harsa Vanenburg e del Goblin da parte della Norbeerstadt. Ed è proprio da un vecchio prototipo dalla Norbeerstadt, denominato Widder, acquistato dalla Hornet Enterprises di Canberra e trasformato in un famoso racer che nacque il Draken.



Questa piccola industria indipendente che annoverò fra i suoi prodotti anche il non meno famoso idroplano Merlin, da cui fu derivato il Vampiro, aveva acquisito i diritti di produzione del Widder alcuni anni prima, intuendone le potenzialità e la possibilità di essere convertito in un Pilon Racer. Il Widder era stato concepito dalla Norbeerstadt soprattutto come bombardiere in picchiata , e aveva fra le sue notevoli caratteristiche la velocità di punta, pur dimostrandosi non esattamente all'altezza proprio nel ruolo per cui fu concepito, in quanto oltre i 60° gradi di picchiata tendeva ad andare in vite. Tenuto conto anche e soprattutto dei suoi difetti, la Hornet ottenne lo sfruttamento del progetto con possibilità di modifica, e nel maggio del 1911 il nuovo prototipo, denominato XHo 2 Draken, privato dei freni aerodinamici sulle ali e modificato sensibilmente nella parte posteriore e negli impennaggi fece il primo dei test di volo, conquistando via via nuovi record di velocità nei mesi successivi.
La trasformazione in caccia dell'ottimo racer ottenuto fu semplice e non richiese estese modifiche, in quanto il Draken ereditò dal Widder tutte le caratteristiche tecniche necessarie per ridiventare un aereo da combattimento, serbatoi autosigillanti compresi e spazi in cui disporre le armi e le relative munizioni alla radice delle ali principali.
In base a queste caratteristiche e alla scarsa concorrenza riscontrata, il progetto della Hornet vinse l'appalto, nonostante fosse presentato da una Casa non appartenente alla Fratellanza.
Per manifesta impossibilità di avviare la produzione in larga scala dell'aereo, e per ragioni strategiche, in quanto appartenente ad una Confederazione neutrale, la Hornet fu costretta a vendere i diritti di produzione del Draken alla Norbeerstadt che rivedendo in parte il progetto originale senza modificarne le ottime caratteristiche, ne avviò la produzione di serie, e rinominatolo No 26 Möwe lo destinò alla Kriegsmarine ed alla sua nuova flotta di portaerei in partenza per il Quadrante di La.



Il Möwe fu un aereo di buone caratteristiche, seppur di difficile pilotaggio, in quanto l'elevato carico alare e la grande potenza del propulsore lo rendeva inadatto a piloti di scarsa esperienza, ma il teatro dei pianeti Oceanici, quasi del tutto privo di adeguata protezione aerea se si eccettuano alcuni vecchi caccia di produzione locale del tutto obsoleti, gli HS Albatros, fu relativamente semplice per i Möwe inviati dalla Fratellanza.
Come si sa la crisi fu risolta soprattutto al di sotto della superficie degli oceani, dove si combattè ben più duramente che nell'atmosfera, e i Möwe non subirono molte perdite, se si eccettua il quasi intero stormo di base sulla Admiral Nylasi, colata a picco con i suoi aeroplani nel penultimo giorno di guerra.
La assoluta indisponibilità di terreni emersi non sfruttati da coltura intensiva da dedicare alla realizzazione di aeroporti, indusse le autorità del vittorioso Sistema Minerario di La ad ordinare la trasformazione dell'intero parco di Möwe preda di guerra e del successivo contingente ottenuto come parziale indennizzo dalla Fratellanza, in caccia idro, e l'incarico fu affidato ancora alla Hornet Enterprises.
Furono sperimentate alcune soluzioni e alla fine fu deciso per un solo galleggiante centrale, ai cui lati furono poste due alette mobili che ne facilitavano il flottaggio, il decollo e soprattutto l'ammaraggio. Fu valutata anche la possibilità di dotarlo di due galleggianti retraibili alle estremità delle ali così come era stato fatto con successo con il Merlin, ma il prototipo così realizzato ebbe un grave guasto meccanico proprio nel sistema di retrazione dei galleggianti e precipitò in mare, dopo aver denunciato pericolose vibrazioni in fase di virata stretta.
Le caratteristiche del rinominato Draken seppur appesantito dal grande galleggiante, non furono molto penalizzate, in quanto si fece un accurato lavoro di pulizia aerodinamica dell'intera cellula, che riguardò soprattutto la parte anteriore del velivolo. Alcuni esemplari, denominati Ho 26 A Sea Draken, dotati all'interno del galleggiante di un nuovo serbatoio e di un impianto radar di scoperta avanzata aria-sottomarina sono tutt'ora utilizzati lungamente in pattugliamento a bassa quota alla ricerca di eventuali minisommergibili spia della Fratellanza con la quale i rapporti sono tutt'ora piuttosto tesi.
Tutti gli esemplari di idrocaccia Ho 26 Draken sono inoltre dotati di bulloni esplosivi che permettono un veloce sgancio del galleggiante in caso di ingaggio di entità ostili.
L'esemplare ritratto nella foto, già della Kriegsmarine, appartiene tutt'ora al 23° Fighter Group di Lesewa, su Ocean II, e sfoggia non senza orgoglio, le insegne del Sistema Minerario di appartenenza, più noti come le insegne de "I Pirati di La" conservando curiosamente i logori colori originali identificativi dei Möwe della Kriegsmarine imbarcati sull'Admiral Hansen sulla cappottatura del motore e alla radice delle ali.

Cenni sul modello

Il modello, che qui appare nelle due versioni è nato come caccia terrestre e come al solito senza una collocazione precisa del carrello. Fino all'ultimo doveva essere tradizionale con i bracci pricipali sistemati nelle semiali anteriori e uno più piccolo al di sotto del cono del reattore. L'idea successiva, che è diventata la definitiva, ma solo per un modello, ha visto l'arretramento dei carrelli anteriori nelle semiali principali, creando così una amplissima carreggiata, adatta all'appontaggio sulle portaerei e il posizionamento del secondario sulla parte inferiore delle derive posteriori. Il disegno generale è uscito da una serie di modifiche successive di un'idea iniziale che doveva molto alla linea generale del Vought Corsair II degli anni quaranta e che successivamente si è appiattita più sul famoso Gee Bee degli anni '30, un racer reso famoso anche da alcuni film, uno fra tutti, Rocketeer :-)
Il secondo esemplare, il Draken, è nato per risolvere in maniera definitiva il carrello e devo dire che da idrovolante funziona meglio del tradizionale con carrello a ruote, almeno, a me piace di più!
Particolare curioso: la calandra sul motore ricorda molto la maschera di Hannibal Lecter, che dona all'apparecchio un'aria tutt'altro che rassicurante...


Cenni sulle foto

Ancora una volta le foto non rendono giustizia ai modelli, troppo da vicino, manca l'idea d'insieme... Ok, la prossima spesa sarà una nuova fotocamera digitale :-)... Per quanto riguarda la coccarda del Sistema Minerario di La che si può ammirare accanto alla scheda tecnica, qualcuno mi ha fatto notare che assomiglia un po' troppo alla coccarda della Ribellione di Star Wars. Sebbene sia un accanito fan della Saga, devo dire di non averla notata molto nei film. In ogni caso, il simbolo di Skywalker e compagni è rosso ed è un po' più spesso, non ha il tridente ma una specie di fiore, pur avendo una forma vagamente somigliante...Che mi abbia copiato???? :-))

Gallery

 

back



draken